Gladiatores, un giorno in arena

INTRODUZIONE

Un festival innovativo ma di antica ispirazione.

Il festival “Gladiatores, un giorno in Arena” nasce con lo scopo di emulare lo straordinario impianto divulgativo di Tarraco Viva, in Catalogna (Spagna) dedicato alla Civiltà Romana. 

Attraverso un’innovativa serie di strumenti di approfondimento come laboratori didattici, rievocazione storica, laboratori dimostrativi di archeologia sperimentale, workshops, spettacoli, episodi teatralizzati, visite archeologiche animate, convegni e audiovisivi commentati Tarraco Viva coinvolge da oltre vent’anni adulti e bambini, studenti, docenti, appassionati di storia e turisti per caso, rinnovando ad ogni anno i temi proposti.

“Un giorno in Arena” riedita questo format partendo però da un presupposto particolare: al centro di ogni proposta c’è il mondo gladiatorio, che diventa un vero e proprio «portale» per l’immersione in molteplici aspetti dell’Antichità Romana: religione, tecnologia, architettura, alimentazione, società, costume, diritto, storia, lingue, etc.
Attraverso una rete social permanente e il feedback ricevuto dagli utenti, il format di Ars Dimicandi si prefigge la fidelizzazione del pubblico coinvolgendolo direttamente nella programmazione annuale dei festival, dai semplici appassionati ai rievocatori, dai professori agli enti pubblici.
La prima edizione sarà celebrata nella straordinaria cornice della Città di Susa (Torino), l’11-12 maggio 2024. Nel suo Anfiteatro e nel Castello della contessa Adelaide sarnno ospitati una mostra di armature gladiatorie, un convegno sulle origini rituali della Gladiatura, la Caena Libera, la cena dei gladiatori il giorno prima dei munera, due spettacoli distinti e un workshop per far provare il brivido dell’allenamento gladiatorio agli spettatori interessati.
Tra gli ospiti “speciali” di questa prima edizione, il funzionario archeologo del Parco del Colosseo di Roma, Dr.ssa Federica Rinaldi, i gladiatori del Gruppo Storico Romano di Roma (Andrea Buccolini e Christian Tampieri) e di Lucius Spiculus Divulgación dalla Spagna (Javier Romay).
L’idea è di coinvolgere accademici, artigiani e rievocatori di tutto il mondo al fine di creare il polo divulgativo più importante al mondo inerente al fascinoso mondo dei Gladiatori.

Scarica il programma

PROGRAMMA

Sabato 11, ore 14:00 (Castello Contessa Adelaide)

 

Tutti conoscono il murmillo; nessuno sa però che esistevano tre armature mirmilloniche… anzi di più, prima di Caligola. E quanti erano i tipi di Thraex? Non uno soltanto, come si crede.

La mostra esporrà sei ricostruzioni di armature al fine di confutare una serie di errori che si trascinano da decenni sulla denominazione delle categorie gladiatorie. Armature che abbinate a riproduzioni di affreschi, mosaici e citazioni letterarie, rivelano le origini del fenomeno e la sua funzione rituale legata ai funerali e a un sacrificio “non mortale” di sangue.

Sabato 11, ore 14:30-16:30 (Castello Contessa Adelaide)

 

Deborah Rocchietti, Funzionario archeologo Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino;

 

Enrica Calabria, Conservatore del Museo Civico Archeologico di Susa,

Titolo: “L’anfiteatro di Segusio: indagine archeologica ed elementi decorativi

 

Dario Battaglia – Luca Ventura

Titolo: “Pathematadalla tragedia greca ai gladiatori

 

Dr.ssa Federica Rinaldi, funzionario archeologo del Parco archeologico del Colosseo

Titolo: “Un giorno sull’arena del Colosseo

 

Danilo Leo Lazzarini

Titolo: “Ego sum gladiator!

 

Il convegno di “Un giorno in Arena” riunisce accademici, archeologi, storici, artigiani e rievocatori al fine di approfondire le numerose tematiche che ruotavano attorno al mondo dei gladiatori: l’architettura, il diritto, le armature e le regole di combattimento, la medicina, la società, l’alimentazione, eccetera.

Il tema di questa edizione è “la mistica del sangue nell’Antichità”, un’indagine sul significato rituale del sangue versato in occasione di un funerale e le conseguenze che ciò ebbe nello sviluppo della gladiatura nel tempo.

Sabato 11, ore 17:00-19:00 (anfiteatro)

Conduttore: Dario Battaglia

Gruppi:Ars Dimicandi, Gruppo Storico Romano (Roma), Lucius Spiculus Divulgación (E)

Dal primo duello a sangue nel funerale di Patroclo sotto le mura di Troia, ai giavellotti che si rompevano nella pelle dei guerrieri Campano-lucani. Historia Muneraria ripercorre le tracce storiche del duello di “tipo gladiatorio”; i suoi inalienabili precetti, il significato del sangue, l’eroismo e il mondo degli Inferi, accompagnati da veri combattimenti e misteriosi personaggi, porteranno il pubblico a rivivere la nascita e lo sviluppo del mondo gladiatorio fino agli eccessi dell’impero Romano.

Sabato 11, ore 20:00-23.00 (Taverna dei Sapori, via Norberto Rosa, 15 – Susa)

(Accesso su invito)

Antipasto

Uova condite con salsa di vino, olio e Garum ( Apicio, De re coq., libro VII ).

 

Primo

Tisana Barrica: zuppa di orzo, sette spezie, broccoli, porri, Garum e fiori e foglie di Malva (Apicio, De re coq., libro IV ).

 

Secondo

Maiale cotto nel vino, (Apicio, De re coq., libro VIII ).

 

Dolce

Datteri, noci e mandorle.

 

Vino rosso o aromatizzato alle rose o alle viole (Apicio ,De re coq ., libro I ).

DESCRIZIONE EVENTO

La Caena Libera era la cena il giorno prima dei munera. Schiavi e condannati destinati al giudizio popolare invitavano parenti o amici nella scuola gladiatoria, per condividere con loro forse l’ultimo pasto. L’indomani, se non avessero ottemperato con eroismo e sacrificio al patto col Popolo, alcuni avrebbero trovato la morte.

Dario Battaglia ci condurrà in quello che poteva essere il climax di quella cena, lo stato psicologico e le possibili aspettative dei gladiatori in relazione al “contratto” che avevano stipulato innanzi alle autorità Romane.

Le ricette proposte nella Caena Libera sono tratte dal “De re coquinaria” di Apicio, l’unico vero manuale originario di cucina Antica. Il menù è studiato per simulare i pasti giornalieri dei gladiatori, destinati ad affrontare i duri addestramenti; dunque un’alimentazione calcolata in calorie, proteine e zuccheri per rendere i gladiatori sazi, ma non appesantiti. Un menù che tuttavia è aggraziato da spezie, salse e vini aromatizzati, in occasione della presenza dei convitati, amici o parenti, per quella che avrebbe potuto essere “l’ultima cena” dei combattenti.

Marco Berardinelli lavora da 35 anni nel campo della gastronomia e da oltre dieci, si dedica con passione e rigore alla cucina romano antica, con particolare attenzione al “De Re Coquinaria” di Gavio Marco Apicio, unico ricettario originale sopravvissuto sino a noi. È promotore di cene archeologiche denominate “(H)abemus in cena” alle quali partecipano numerose personalità del mondo accademico e archeologico.

Domenica 12, ore 10:00-12:00 (area verde davanti all’anfiteatro)

(Prenotazioni presso l’anfiteatro i giorni dell’evento o all’indirizzo email : prenotazioni@arsdimicandi.it )

Conduttore: Mario Anthrax Gregorio

Quali armi usavano i gladiatori per non ferirsi in allenamento? Perché alcuni diventavano traci e altri reziari? E perché gli abbinamenti tra armature furono sempre fisse nei secoli?

Nel workshop di “Un giorno in arena” non ci sarà solo la spiegazione di come vivevano e si addestravano quei combattenti, ma il pubblico potrà provare il brivido di indossare un’armatura e provare le tecniche con “veri” gladiatori.

Mario Gregorio è maestro di arti marziali e personal trainer professionale con esperienza ultradecennale nella formazione tecnica dei gladiatori di Ars Dimicandi.

Domenica 12, ore 15:00-17:00 (anfiteatro)

Conduttore: Dario Battaglia

Gruppi:Ars Dimicandi, Gruppo Storico Romano (Roma), Lucius Spiculus Divulgación (E)

Da Omero a Virgilio il palazzo di Ade aveva due porte, una sempre aperta per le anime di popoli e re… l’altra che si apriva solo agli eroi con le cicatrici sul petto; qui Caronte e Ade ne presiedevano una ciascuna. Gli anfiteatri romani avevano due porte, la libitinense accoglieva i gladiatori morti, la sanavivaria faceva uscire i graziati, vivi, con le cicatrici e il sangue sul petto. Anche qui personaggi travestiti da Psicopompo e Ade presiedevano ai duelli gladiatori.

Lo spettacolo “le porte del Giudizio” rimette in scena ciò che accadeva veramente nelle arene Romane, le colpe e le condanne che portavano i gladiatori alla redenzione innanzi al giudizio del Pubblico, fino al verdetto finale di vita o di morte.